Lettura ad alta voce per i bambini figli di genitori detenuti

“Bambini oltre le sbarre”: vincitore del Bando “Leggimi 0-6” promosso dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della cultura
«Ognuno di noi può diventare un santo o un bandito, ma ciò dipende dai primi 3 anni di vita, non da Dio. È una legge di una scienza che si chiama epigenetica . In altre parole si può definire il risultato del dialogo che si instaura tra i nostri geni e l’ambiente – familiare e sociale- nel quale cresciamo». Rita Levi Montalcini.
Lavori in Corso incontra i bambini e le loro famiglie in un luogo a cui è estranea la lettura: il carcere.
Nella Casa Circondariale di Foggia accogliamo i bambini con un genitore detenuto prima e dopo il colloquio all’interno di uno spazio fisico e relazionale, lo “Spazio Giallo”: un luogo simbolico, dove i bimbi sono accompagnati dal genitore non recluso, nonni oppure operatori sociali.
Dal 2017 svolgiamo attività di lettura per questi bambini e riscontriamo che, soprattutto nella fascia di età 0-6 anni, non hanno alcuna confidenza con i libri.
Eppure per loro sarebbe fondamentale l’utilizzo di favole e storie, quale metodo di comunicazione aperta su questioni emotivamente delicate, qual è la carcerazione di un genitore, in quanto permetterebbe loro di avvicinarsi alla verità mantenendo una “distanza di sicurezza” che ne permette l’elaborazione.
La lettura, soprattutto se fatta “ad alta voce”, insieme ad un adulto di riferimento, consentirebbe loro di avvicinare verità scomode in una specie di “spazio transizionale” che, pur non negando la realtà, ne neutralizzerebbe gli aspetti più minacciosi.
Il CEPELL a sostegno della genitorialità in carcere, insieme a Lavori in Corso
Il Progetto “Bambini oltre le sbarre” è risultato vincitore a livello nazionale del bando Cepell “Leggimi 0-6”.
Grazie al sostegno Ministeriale verrà implementato il sostegno ai bambini che vivono una doppia distanza rispetto alla mamma o il papà detenuto: quella fisica, determinata dall’allontanamento dal nucleo familiare del genitore, e quella affettiva, dovuta all’impossibilità di condividere nella quotidianità il suo affetto.
La lettura di una breve storia o di un albo illustrato può consentire loro di riappropriarsi di un pezzetto di questa quotidianità, permettendo ai bambini di vivere un momento di grande valenza affettiva ed educativa.
Con il progetto, infatti, verranno forniti ai bambini in attesa del colloquio col genitore , la possibilità di ascoltare storie ed osservare immagini significative.
Inoltre verranno donati loro dei libri, che potranno condividere con il genitore detenuto e quello libero, magari proprio durante l’ora dedicata al colloquio in carcere.
Gli obiettivi di questo Progetto
Sono ambiziosi:
- formare operatori, volontari, insegnanti , alla “lettura ad alta voce” per questi bambini;
- coinvolgere i genitori insieme ai loro figli;
- attrezzare un angolo libreria nello “Spazio Giallo”;
- sensibilizzare il territori;
- verificare ed attingere al patrimonio delle biblioteche presenti a Foggia;
- gettare le basi per un Patto per la lettura, assente sul territorio